sussidio avvento preghiera in famiglia

PREGHIERA IN FAMIGLIA VERSO IL NATALE 1a settimana

Vigilate! State svegli!

(ragazzo/a) Signore Gesù, tu sei colui che viene. E dove tu arrivi, uomini e donne sono trasformati, colmati di fede, di amore e di speranza. Noi ti preghiamo: vieni anche da noi!

▶ Accoglienza

(mamma) Siamo qui riuniti per entrare insieme nel tempo di Avvento, per prepararci al Natale, ma anche per essere pronti ad accogliere meglio, ogni giorno, Gesù, il Signore che viene. La corona di Avvento, con le sue quattro luci, sarà il segno visibile del nostro cammino verso il Natale.

(papà) Attorno a noi vediamo già i segni della preparazione del Natale. Credenti o no, stiamo per vivere questo periodo dell’anno come un tempo di speranza: il mondo è capace di bontà e di fraternità. Attraverso Gesù, Dio bussa alla porta del cuore dell’uomo. Accogliamo il Signore che domanda di entrare nella nostra vita.

A questo punto un ragazzo porta la corona dell’Avvento oppure quattro belle candele ancora spente e le dispone al centro di una composizione fatta di rami di abete e di palline natalizie.

(insieme) Signore, siamo impazienti di festeggiare il Natale! Aiutaci a preparare il nostro cuore. Insegnaci ad agire a modo tuo. Allora, quando arriverà Natale, ti presenteremo come regalo tutto ciò che di bello e di buono avremo fatto durante l’Avvento.

Ascoltiamo la parola di Dio

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani (13,11-12)

Fratelli, e ormai tempo di svegliarvi dal sonno, perche adesso la nostra salvezza e piu vicina di quando diventammo credenti. La notte e avanzata, il giorno e vicino. Percio gettiamo via le opere delle tenebre e indossiamo le armi della luce.

Un momento di silenzio in cui ognuno dei presenti sceglie un impegno personale per la prima settimana di Avvento.

L. 1. Sono potenti le tenebre e hanno numerosi alleati: la violenza di chi vuol vincere a qualsiasi costo, il rifiuto di parlare per mettersi d’accordo, lo sfruttamento del prossimo per essere sempre serviti, l’intenzione di piegare gli altri, la certezza di aver sempre ragione… È per questo che abbiamo bisogno di una luce per andare avanti e per non cadere nelle trappole disseminate lungo il percorso. Abbiamo bisogno di una luce, per credere che non siamo abbandonati a noi stessi e per riconoscere le tracce che Dio ci offre.

L. 2. Abbiamo bisogno di luce, ma la luce è già venuta ed è in mezzo a noi! È Gesù Cristo questa luce che ha brillato in mezzo alle tenebre del mondo. Ecco la ragione del Natale! Con la sua nascita Gesù ha portato la luce di Dio nella nostra storia e ha offerto a ognuno di noi la splendida possibilità di abbandonare per sempre le tenebre e di diventare i figli della luce.

(bambino/a) Accendiamo la prima candela dell’Avvento, perché la sua fiamma scacci la pigrizia e la stanchezza, perché la sua luce ci tenga svegli lungo il cammino verso il Natale.

Mentre si accende la prima candela, tutti insieme diciamo: L’Avvento è il tempo della luce di Dio che rischiara i nostri cuori.

(bambino/a) Gesù viene, ma non può entrare nella nostra vita se ci dimentichiamo di accendere la luce del nostro cuore.

(bambino/a) Gesù viene, ma non può abitare in mezzo a noi se non gli facciamo posto.

(bambino/a) La prima candela sarà la luce del mio sorriso offerto a tutti, ogni giorno, come un regalo, perché tu, Signore, vieni per la gioia di tutti!

(papà) Dio ci benedica tutti e le tenebre non invadano mai la nostra vita. Arda dentro di noi la speranza, come un fuoco, da tenere sempre acceso. Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.

Cammino catecumenale

Il fondamento del percorso catecumenale per i genitori è l’occasione di rileggere
la vita dei loro figli.
L’itinerario che propongo, come catechista, è consapevole del fatto che Gesù si mostra anche come l’annunciatore del Vangelo inscritto nei bisogni e nei sensi. In pratica per i genitori dovrebbe essere un aiuto a leggere l’alfabeto di Dio scritto proprio nelle esperienze di vita dei figli.
1 Primi passi….insieme: Quali sono i desideri, le attese, le paure, le resistenze che hanno i genitori? Perchè occorre la partecipazione corresponsabile della famiglia e la possiamo raggiungere solo se
conosciamo il percorso che noi ci attendiamo per i ragazzi
Il dinamismo dei prossimi anni è annuncio, conversione, battesimo, vita nuova infatti se analizziamo il
radicale cambiamento culturale e religioso degli ultimi decenni capiamo che è necessario ripensare la
proposta catechistica reinserendola in forte esperienza di vita, strappandola da qualsiasi schema scolastico. Non si tratta di preparare i figli ai sacramenti, ma alla vita cristiana. Il Primato spetta alla evangelizzazione e alla educazione della mentalità di fede per integrare le celebrazioni in autentiche esperienze
di vita.
Per iniziare occorre inserire i bambini in una comunità nella quale noi annunciatori e i genitori dovremmo farci testimoni di vita evangelica. Per fare ciò dobbiamo accogliere le persone così come sono, per
favorirne la progressiva crescita umana e cristiana.
2 uno sguardo al cammino: Innanzitutto è un cammino comune, come di un viaggio in cui tutti
sono coinvolti. Il deserto è sempre un cammino intermedio fatto di esperienze umane che si traducono
in vari tempi. La prima è la preparazione: i tempi preparatori il cui scopo è muoversi verso il futuro.
Questo tempo intermedio è provvisorio ma è il tempo attraverso cui bisogna passare.
Ma questo tempo intermedio è anche un tempo di attesa che non va assolutamente vissuto nella passività. Ma è un tempo da riempire di speranza .Solo se è animato dall’attesa il deserto resta un tempo pieno di vita , altrimenti è un tempo mortifero. un carcere, una negatività che porta alla distruzione.
Si inizia con il richiamare il valore del gruppo in cui il fanciullo si inserisce. Un gruppo nel quale si fanno le principali esperienze di vita cristiana tra cui ascolto, carità, partecipazione alla vita della comunità.
3 la fede è un incontro: Dobbiamo tutti verificare seriamente la identità e la consistenza della nostra esperienza di fede.
Constatiamo che esiste un falso approccio alla stessa che la riduce al solo senso religioso mentre la vita
cristiana è un incontro vivo con Cristo presente nell’oggi della Chiesa.
È l’esperienza di coppia : un esperienza di fiducia, un consegnarsi a un altro di cui ci si fida e a cui ci si
affida. Avere affetto per un’altra persona significa essere colpiti da qualcosa esterno a me, vivere qualcosa , cioe’ realizzare che qualcosa ti accade.
È il coinvolgimento di tutte le proprie energie (intelligenza, volontà e libertà) con l’altro che lo provoca
La dimensione affettiva è la grande scuola dell’ IO e la grande scuola del TU: non si può dire compiutamente IO senza l’altro che fa parte di me e del mio modo di essere
Non si può vivere senza una fede, cioè senza avere fiducia in qualcuno. Infatti la fiducia in qualcuno
porta la persona a giocarsi totalmente come impegno e come dono. L’esperienza dell’amore che apre
COSA non è la fede cristiana
Una dimensione di sola religiosità tipo: Assicurazione: prego solo se ci sono dei guai; lampada di aladino, prego per i miei desideri e bisogni; pensione integrativa ci sarà un aldilà? Non si sa mai; bancomat
faccio un certo rito per avere in cambio
COSA è LA FEDE CRISTIANA
La fede cristiana è un incontro, una esperienza, una storia di amore e alleanza. La persona ritrova se
stessa in un incontro vivo. Si imbatte in un altro che suscita attrazione.
Riconosce che nell’incontro con l’altro vengono colmate le esigenze del suo cuore.
Alla persona viene risparmiata la solitudine , ci si imbatte in un fatto concreto, si inizia un rapporto, la
persona è portata al cambiamento, il cuore trabocca di gioia che illumina anche le situazioni più amare.
Ne abbiamo un forte esempio di tanti uomini concreti come noi, che sono stati provocati a cambiare
vita percorrendo queste tappe: i santi.
DOVE INCONTRIAMO CRISTO?
Lo incontriamo nei “piccoli”? Allora lo incontriamo proprio nei ragazzi del catecumenato, nei figli.
Ma teniamo sempre conto che la esperienza della Chiesa come comunità è il luogo dell’incontro